APPROVATO DAL CONSIGLIO DIRETTIVO DELL'ASSOCIAZIONE IN DATA 01.10.10

martedì 14 dicembre 2010

Segnalazione del Presidente di Comitato

Giovedì 16 Dicembre 2010, ore 17.25 c/o Teatro Colosseo di Torino
L’IMPERO ROMANO QUANDO NON FACEVA LA GUERRA
La vita quotidiana e l’innovazione dei nostri padri latini
ALBERTO ANGELA

Naturalista e Giornalista



Che cosa significava viaggiare nell’Impero Romano 2000 anni fa? Era un mondo sorprendentemente simile al nostro sotto tanti aspetti. Realizzò la prima grande globalizzazione della storia. Per la prima (e unica) volta l’Europa e il Mediterraneo furono uniti in una sola cultura, con una stessa moneta, una stessa lingua ufficiale, uno stesso corpo di leggi e uno stesso modo di vivere. Per la vastità del territorio da governare, in termini di tempo di percorrenza da un estremo all'altro con i mezzi dell'epoca, l’Impero Romano era molto più grande del nostro mondo. Di qui scaturì per la prima volta la necessità di un efficace sistema di comunicazione e trasporti, di distribuzione dell’acqua e di gestione dell’ordine pubblico. Al tempo dell'Impero Romano, insomma, si affrontò per la prima volta la complessità sia tecnologica sia dell’organizzazione sociale. Insieme con l’integrazione delle diverse etnie, l’innovazione fu uno degli aspetti più caratterizzanti dell’Impero, e ciò ne fa tuttora un esempio di modernità.





ALBERTO ANGELA 
è laureato in Scienze naturali. Paleoantropologo, ha svolto ricerca sul campo partecipando a numerose spedizioni internazionali. Membro dell’Istituto Italiano di Paleontologia Umana, collabora con il Centro Studi e Ricerche Ligabue di Venezia. In televisione nel 1990 con il programma Albatros della Televisione Svizzera, per la Rai realizza servizi di Superquark dal 1995. Nel 1997 per Raiuno ha ideato Passaggio a Nord Ovest, dal 2000 è coautore e conduttore di Ulisse per Raitre (Premio Flaiano per la televisione nel 2001). Ha collaborato con importanti riviste e pubblicato molti libri di divulgazione scientifica.

lunedì 6 dicembre 2010

Segnalazione di Ario Corapi

Contro le morti bianche, lavoratori a testa alta

In occasione del terzo anniversario dalla tragedia dell'acciaieria ThyssenKrupp, Gioventù Italiana Torino intende ricordare i sette operai(Antonio Schiavone, Roberto Scola, Angelo Laurino, Bruno Santino, Rocco Marzo, osario Rodinò e Giuseppe De Masi) che persero la vita nell'incendio verificatosi all'interno dello stabilimento.
Gioventù Italiana Torino chiede che tale episodio serva da esempio affinché d'ora in avanti venga adottata, parte della classe dirigente, una nuova politica in cui vengano rispettate le norme necessarie per la sicurezza e la tutela dei lavoratori.
Gioventù Italiana Torino chiede che la magistratura faccia il proprio doverein modo che l'amministratore delegato della ThyssenKrupp, responsabile di quanto accadde tre anni fa nello stabilimento, risponda in sede giudiziaria delle accuse ad egli imputate.
Gioventù Italiana Torino intende anche esprimere la propria solidarietà agli altri trenta operai della ThyssenKrupp che si trovano tuttora in cassaintegrazione e che per inizio 2011 potrebbero trovarsi in mobilità.
Ario Corapi